Se c’è qualcuno esperto di comfort zone quella sono io! Come dicevo nella pagina CHI SONO
il cambiamento è sempre stato difficile da accettare per me, per un miscuglio di predisposizione genetica, ambientale e karmica (si quello ci mette sempre lo zampino) ogni nuova città in cui ci spostavamo, ogni nuovo assetto familiare, scolastico e quant’ altro era una grande fonte di stress per me!
Ma quindi cos’è sta “comfort-zone”?
In poche parole è quella situazione interna che ci fa sentire al sicuro, protetti, che fa da pilota automatico, perché ormai conosciamo a menadito ciò che dobbiamo fare e anche i cosiddetti imprevisti, in realtà rientrano in una casistica già ampiamente sperimentata, della serie “mi piace vincere facile”. E che c’è di male, a voler avere chiaro cosa devo fare e come devo farlo, risparmio energie no?
Io mi rispondo così, e tu?
Peccato che se questo atteggiamento diventa troppo rigido, ad esempio ti impedisce di fare nuove conoscenze, iniziare nuovi percorsi, e ti fa fare sempre le stesse cose e soprattutto nello stesso modo, anche il tuo cervello si adagerà su quel divano virtuale che diventa da comfort a “sprofond” (non cercare sul dizionario, non esiste questo vocabolo, eheh) e da comodo, diventerà così sfondato che ti ci vorrà una gru per sollevarti e camminare di nuovo!
Niente paura, non ti sto dicendo di diventare da un giorno all’ altro una persona completamente imprudente, impulsiva o pericolosamente incosciente, ma di scegliere, ogni tanto di percorrere una strada nuova, diversa, insolita per l’immagine che hai di te e invece “fare come se…” fossi un po’ più coraggiosa, curiosa e giocosa!
Come? Questi i suggerimenti:
- Lasciati SORPRENDERE da Te stessa, c’è una bambina in te che sa cosa vuol dire stare nel presente, godersi quello che la fa felice e farsi ricaricare da questa energia che il gioco le dà. Comincia da qualcosa di creativo che non ha nessuno scopo, tranne che farti felice quando la fai, io ho ricominciato a disegnare, colorare, dipingere, senza preoccuparmi della forma, della tecnica, che abbia un senso, chiedo alle mie mani di prendere i colori che vogliono, di muoversi come vogliono, senza una traccia o guida mentale…più lo fai e più ci riuscirai. Oppure mi metto a giocare con le mie gatte, come se non ci fosse un domani, quanto mi diverto…e tu con cosa vorresti tornare a giocare?
- ABBANDONATI, non ti pre-occupare che ogni aspetto della tua giornata, vita, sia programmato, organizzato e deciso, lasciati dello spazio per sbagliare, per l’imprevisto. Non dico di affrontare le tue paure grandi, ma qualcuna più piccola. Io ad esempio ho sempre avuto paura di uscire senza qualche contante o senza carta di credito, ora non lo è più. Prova a lasciare a casa il cellulare di proposito, ogni tanto, fai qualcosa in modo differente dal solito e vedi cosa si scatena in te, osservati e prova a ricordare come facevi prima di aver installato quel modo di…cosa accadrebbe se…come potresti affrontare…
- NON ATTACCARTI, ai risultati di ciò che fai, rivedi le tue aspettative, prova ogni tanto a fare qualcosa senza un desiderio di…, un torna conto. Questa è la cosa più difficile per me, anche quando lascio un euro al panettiere per chi va a chiedergli del pane, c’è sempre una piccola parte di me che si sente orgogliosa per quello che sta facendo, è difficile sentirsi normali, mentre lo si fa.
- MINIMIZZA gli errori che ti capita di commettere, soffermarsi troppo sull’errore toglie energia alla eventuale riparazione o reazione o passo in avanti da fare, passa oltre.
- CAMBIA una piccola abitudine, come bere il tè sempre nella stessa tazza preferita, sederti sulla stessa sedia a tavola, mettere il tappetino yoga sempre allo stesso posto in palestra.
Insomma, va incontro all’ ignoto in maniera consapevole, come se tu fossi una persona avventurosa, flessibile, curiosa e gioiosa della vita, comunque essa ti venga in contro, con i suoi alti e i suoi bassi.
Cosa accadrà se cambierai percorso ogni tanto?
- Sarai più aperta al cambiamento;
- Emergeranno risorse inaspettate;
- Aumenterà il tuo livello di autostima.
Ma il + UNO nel titolo, a cosa si riferisce?
Ma al Focusing, a cosa sennò, questo blog è nato per diffonderlo e anche in questo caso c’è attinenza.
Nel Focusing, infatti, ci si allena tantissimo a stare con l’ignoto, con l’inaspettato, perché l’atteggiamento che occorre in questo particolare ascolto del corpo è di apertura, pazienza, rispetto e fiducia. Se non lo conosci, QUI puoi saperne di più.
Buona Vita
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