Questo è uno degli articoli scritti sulle pratiche del mattino e del benessere e in particolare sulla Meditazione, dopo Parte Prima, Parte Seconda che sono un approfondimento di quello dedicato alle pratiche per Cominciare l’anno col piede giusto.
Qui si parla degli effetti della meditazione ma purtroppo si fa presto a sovrapporre il piano fenomenologico, quello spirituale e quello scientifico perciò non è stato semplice scrivere dell’argomento in poche righe.
Secondo la Psicologia Generale la Meditazione è una forma di alterazione della coscienza utile a migliorare la conoscenza di sé e il benessere attraverso il raggiungimento di uno stato di profonda tranquillità.
Effetti sull’umore
- riduce ansia e depressione,
- migliora la consapevolezza di sé,
- riduce gli attacchi di panico,
- migliora il sonno,
- ha effetti sulla concentrazione e le competenze, migliora la funzione decisionale, la memoria,
- migliora la distribuzione delle risorse, la resistenza allo stress,
- aumenta l’intelligenza emotiva, la resilienza, evita il dannoso multitasking.
Effetti sulle relazioni
- migliora l’empatia, la gentilezza,
- migliora la compassione,
- diminuisce l’isolamento sociale, la solitudine,
- diminuisce le preoccupazioni.
Effetti sulla salute
- Aiuta nel trattamento delle dipendenze,
- Rinforza il sistema immunitario,
- diminuisce l’ansia nelle malattie cardiache,
- nell’ ipertensione,
- nelle infiammazioni intestinali,
- sintomi premestruali e menopausa,
- diminuisce la fame emotiva,
- aiuta ad accettare le situazioni di sofferenza
- agisce sul dolore cronico e la depressione
Di questi effetti, in effetti, non abbiamo tutte le informazioni che ne comprovano la scientificità e i possibili motivi sono imputabili a 3 aspetti: la metodologia scientifica; gli strumenti diagnostici; la ricerca scientifica.
Metodologia scientifica
Degli studi che esistono, molti NON sono stati fatti a “doppio cieco” e quindi è possibile che chi ha eseguito l’osservazione dell’esperimento, non solo può aver influenzato l’esperimento, ma può essere stato lui stesso influenzato nella sua osservazione.
In alcuni studi le prove rilevate sono emerse da campioni di persone relativamente piccole e in altri ci sono stati problemi con la loro qualità per la mancanza di fondi sufficienti.
Inoltre, la meditazione può offrire ampi benefici nello stile di vita che vanno oltre il trattamento delle malattie e sono quindi difficili da misurare.
Allan Goroll, professore di medicina presso l’Università di Harvard, che ha partecipato all’analisi di molti degli studi fatti con il prof. Goyal, ha pubblicato un commento sulla rivista JAMA Internal Medicine , in cui scrive che i ricercatori hanno trovato prove moderate che la meditazione consapevole allevia il dolore, l’ansia e la depressione, le ultime due in misura simile alla terapia farmacologica antidepressiva, ma che spera che i risultati – o la loro mancanza – “saranno uno stimolo per gli scienziati a rispondere a queste domande in modo scientifico“.
Meditazione e indagine strumentale
Gli effetti della meditazione sulle onde cerebrali si studiano dagli anni 60.
Nel decennio 1970 – 1980 diversi scienziati tra cui David Goleman, hanno condotto studi sulla meditazione descritta dal Buddhismo e dallo Zen sul consumo di ossigeno, la resistenza della pelle, lo spettro dell’EEG (elettroencefalogramma) e con dei questionari standard gli effetti a livello emotivo.
Poi con Jon Kabat-Zinn, in particolare, si studiano gli effetti della Mindfulness sullo stress e sulla riduzione del dolore cronico.
Ma è con l’arrivo di strumentazioni di indagine nuove come, la risonanza magnetica funzionale (fRMI), la Magnetoencefalografia (MEG) oltre ai nuovi metodi di neurostimolazione, che dal 2000 si sono moltiplicati sensibilmente gli studi al riguardo.
La ricerca scientifica
I fondi per la ricerca sono sempre pochi, quelli per la medicina preventiva praticamente nulli se aggiungiamo a questa visione miope su malattia e benessere la mentalità che è sempre meglio un uovo oggi che una gallina domani possiamo spiegare come l’elevata spesa sanitaria di cui tutti paghiamo le spese metaforicamente diventa un cane che si morde la coda!
Studi riconosciuti
Gli studi che sono stati riconosciuti dalla comunità scientifica mondiale hanno dimostrato che la meditazione permette, attraverso il controllo del respiro, di modulare l’attività del sistema nervoso autonomo che come sappiamo è il sistema involontario e perciò non direttamente sotto il nostro controllo (a differenza del sistema nervoso volontario che permette l’attivazione dei muscoli e del movimento con il controllo diretto).
E’ stato dimostrato che c’è un abbassamento della frequenza cardiaca con tutto ciò che questo significa (di solito è conseguenza di una costante e buona attività fisica – escludendo situazioni patologiche) e un rallentamento del decadimento neuronale a livello cerebrale.
Sul sito PUBMed la biblioteca nazionale medica degli stati uniti ho reperito due esempi di articoli sugli effetti della meditazione:
- Effetti della meditazione seduta o in movimento l’obiettivo era quello di confrontare gli effetti di entrambe le tecniche sulla struttura della personalità, l’intelligenza emotiva, l’umore e la gestione dello stress.
- Ansia e depressione nel dolore cronico e meditazione
La mia esperienza
Ho iniziato la pratica alla meditazione nel 2009, erano già 8 anni che praticavo yoga e anche grazie a questo ero riuscita ad evitare la terapia immunosoppressiva per la malattia autoimmune da cui sono affetta.
Le mie conclusioni quindi poggiano solo sull’osservazione fenomenologica di me.
Tutti gli effetti che ho riscontrato sono riconducibili ad una sola grande realtà, quella del praticare la consapevolezza del qui ed ora e questi effetti sono:
- un aumento della tolleranza e della comprensione,
- un aumento della capacità di stare equanimamente con la sofferenza e con la gioia nonché una maggiore stabilità emotiva,
- una maggiore resistenza fisica,
- una maggiore capacità d’ascolto e di empatia,
- una minore sensibilità meteoropatica (che conferma la modulazione sul sistema Parasimpatico),
- una maggiore tranquillità e fiducia.
La cosa tipica della meditazione è che tutto ciò è avvenuto senza l’intervento diretto della mia volontà, se non quello orientato al praticare la meditazione.
E tu che rapporto hai con la pratica della meditazione?
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Sono stata sull’orlo di un pesante esaurimento nervoso e la meditazione mi ha aiutato. Quella e una buona amica che mi ha saputo ascoltare. Mi ha suggerito i fiori di bach e da allora non me ne separo. Ho imparato ad accettarmi e a vedere la bellezza nelle cose. Beech di Guna mi ha aiutata a riscoprire il valore della compassione, per me senza dubbio il più alto sentimento umano. Oggi non ho risolto i miei problemi, ma almeno so di essere un po’ svitata. Perché sapere e meglio.
Condivido il vissuto di Accettazione incondizionata che si prova nello stare con quello che c’è senza giudizio, Teresa e grazie del commento 🙂