emojii dalla testa di Johnhoin

Quante volte succede di sentirsi pronti a fare un passo verso il cambiamento in un certo ambito della vita e ci si ritrova bloccati da dubbi, incertezze o ripensamenti, come ad esempio:

“Finalmente mi sento pronta a iniziare quel corso di ballo che mi aiuterebbe proprio a rimanere in forma…ma la fascia oraria del corso è proprio quella di cena e dovrei lasciare i figli da soli con il mio compagno/a”.

Oppure
“Evviva, finalmente il mio capo si è reso conto del mio valore aggiunto è mi ha fatto una proposta di lavoro davvero allettante che aspetto da anni… ma ho un genitore anziano che richiede maggiore attenzioni”.

O semplicemente
“Vorrei tanto acquistare quella borsa fighissima e costosa di quell’artigiana famosa…ma poi cosa penseranno le mie amiche di me, loro di certo non approverebbero!”.

Insomma, scommetto che ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita quella fastidiosa sensazione che si palesa proprio nei momenti più felici o belli all’idea di ottenere la promozione, finalmente ballare o avere una cosa desiderata ma che, in una frazione di secondo, viene frustrata con una chiusura al petto o allo stomaco!

Il responsabile è il famigerato senso di colpa (da ora s.d.c.).

Diciamolo, i Cattolici sono campionissimi nell’ “arte del provare il s.d.c.” non solo è risaputo ma è anche fonte di barzellette tra Ortodossi e Protestanti.

E purtroppo non c’è solo la religione a condizionare il nostro inconscio collettivo, infatti noi italiani dobbiamo aggiungere anche la famosa relazione con la MAMMA , aime’ siamo proprio messi male!

Ma quanti di noi sono veramente consapevoli che il senso di colpa condiziona:
# le relazioni interpersonali, famigliari, amicali e amorose;
# le scelte professionali e di vita;
# il raggiungimento di obiettivi e desideri
E che proprio a causa del conflitto interiore che il s.d.c. crea, non solo ci impedisce di realizzarci come persone o professionisti, ma ci sottrae anche energia.

Queste sono solo alcune delle aree in cui può creare problemi (non parliamo di Dharma, Karma e altri simpatici aspetti).

Cominciamo ad avvicinarci alla questione partendo dal suo significato letterale.

La definizione di “colpa” è (tratta dal dizionario):
Sostantivo femminile, atto o comportamento che implica conseguenze dannose verso individui o la comunità: essere in c.; avere c. di qualcosa; part., in diritto, mancata osservanza delle regole di condotta suggerite dalla prudenza, dalla diligenza, dalla perizia, o stabilite da norme giuridiche per evitare il verificarsi di un fatto illecito e dannoso.

Da questo se ne potrebbe dedurre che sia sufficiente escludere il danno oggettivo a persone o cose per scongiurare il senso di colpa (o in questo caso accettarlo come conseguenza di ciò), ma se così fosse perché qualcuno ci inventerebbe su così tante barzellette? 🙂

Perché in realtà il s.d.c. che crea problemi soggettivi, blocchi, infelicità e stress, è un s.d.c. disfunzionale di cui tanti spesso soffrono senza nemmeno rendersene conto.

I condizionamenti che entrano in gioco sono strettamente collegati a queste domande:
Chi è l’artefice della mia felicità?
Chi è la vittima e chi il carnefice?
La responsabilità è libertà?
Cosa sono il piacere e la gratificazione?
Cos’è il senso di onnipotenza?

La questione quindi è complessa e riguarda aspetti mentali, emotivi e culturali e forse è per questo che non se ne legge in giro tanto, ma nel mio percorso di consapevolezza e crescita personale, dire addio ai s.d.c. è stato un processo fondamentale per arrivare ad assumermi la piena responsabilità della mia salute fisica e mentale ed ora che ho uno strumento efficace come il Focusing (self-help) per affrontare in modo profondo ma semplice, questo tipo di tematiche voglio offrire la stessa possibilità anche a chi sente di averne bisogno.

Lo faccio attraverso un percorso strutturato e per ringraziarti di aver letto questo post qui trovi il pdf gratuito di “Addio sensi di colpa” che viene allegato all’ atto di iscrizione al mio blog.
Questo pdf spiega cos’è il senso di colpa e come distinguerlo dalla vergogna, altro argomento interessante che spesso si confonde e sovrappone.

Puoi approfondire l’argomento leggendo anche questo POST.

Se non ti interessa il pdf e tantomeno il percorso di liberazione dai s.d.c., per ringraziarti comunque di avermi letta, ti lascio uno degli esercizi che può aiutare a distinguere il senso di colpa dalla vergogna.

Esercizio

Scrivi affianco ad ogni frase se per te la situazione che leggi è una situazione che crea s.d.c. o vergogna:

a) Andrea è in cassa integrazione in seguito al fallimento dell’azienda in cui lavorava;
b) Davide ha un cellulare Android, mentre tutti i suoi amici hanno l’ iPhone;
c) Enrico non dà soldi alla Parrocchia del suo quartiere;
d) Donatella deve sopportare il marito ubriaco dopo un’uscita con gli amici;
e) Sandro tradisce la moglie, che non sospetta nulla;
f) Marco ha dato uno schiaffo a suo figlio per farlo ubbidire;
g) Giuseppe è stato bocciato per la terza volta all’ esame teorico della patente;
h) Valentina ritiene di avere un seno troppo abbondante.

Fatto? Ora confronta le tue risposte con quelle corrette che trovi cliccando qui !

Buona Vita

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Valentina

Valentina

Sono Trainer del Metodo Focusing e nella mia vita precedente, infermiera. Oggi mi prendo cura delle persone insegnando l’ascolto e l’accettazione incondizionata di sé perché pensare di sapere cos’è meglio per stare bene, non è sufficiente a cambiare. Stare incondizionatamente con quello che c’è è indispensabile per avviare un cambiamento reale che parte dall’autenticità. Conosciamoci meglio

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