Quando arriva questo periodo dell’anno mi sento spesso in attesa, in pausa, percepisco molto fisicamente questo periodo di transizione.

L’ avvicinarsi della fine di un ciclo e sentire l’ arrivo/inizio di un altro, come dicevo anche nel post “Scusate il ritardo” mi fa questo effetto, a volte.

C’è qualcosa in me che si “ritira”, rallenta, lascia andare, è un periodo d’oro per meditare e riflettere.

Peccato che a questo stato interiore si contrapponga un periodo in cui è necessario fare un lavoro di verifica degli obiettivi, raggiunti o meno, e iniziare ad ideare, pianificare e organizzare quelli per il prossimo anno.

Obiettivi

Se per gli obiettivi professionali ho un metodo da seguire che mi permette di lavorare per:

  • il calendario business, marketing, editoriale;
  • decidere che servizi offrire;
  • a chi;
  • quando e come;

per quelli personali inizialmente mi ritrovo a partire sempre da obiettivi moooolto ampi e moooolto generici:

  • “vorrei fare un’attività fisica per stare bene”;
  • “vorrei dimagrire quei chiletti che mi sono rimasti addosso dall’ ultima gravidanza”
  • oppure “vorrei riprendere un hobby”
  • “vorrei approfittare che i figli sono più grandi e autonomi per riprendere relazioni, attività ecc.”

e inoltre, anche quando decido il da farsi in modo più specifico, spesso tendo a trascurarli e a metterli in secondo piano rispetto agli altri del lavoro o della famiglia, animali inclusi!

Succede solo a me?

Nuove pratiche

Quando poi mi decido finalmente a darmi la priorità, introduco la nuova abitudine per una settimana e poi la mollo lì…come fare a sentire la motivazione giusta per portare avanti la nuova pratica almeno i fatidici 21 giorni necessari ad integrarla?

Premetto il fatto che ultimamente nei processi di Focusing è emerso un bisogno di riattivare e riscoprire la mia energia vitale (la cui scarsa espressione e antica repressione è in stretta relazione alla mia difficoltà nell’attività fisica regolare e costante).

Ho potuto sperimentare un esercizio motivazionale scoperto grazie a Silvia di macrobioticamente.com che, seppur nato per imparare a mangiare le verdure, si presta tranquillamente ad essere utilizzato per introdurre una qualsiasi altra buona abitudine!

Lavorare sulla pianificazione e la programmazione è sicuramente una cosa importante per poter rendere attivabili una serie di azioni, ma spesso ciò per me non è sufficiente a garantire la costanza nella nuova abitudine.

Lavorare sulla motivazione, il motore di quell’ abitudine o di quell’ obiettivo, aiuta a trasformare l’ intenzione in azione continua a leggere e scoprirai come.

Esercizio

Prenditi del tempo e trovati un posto tranquillo dove non sarai disturbata, silenzia il cellulare e concediti questo “spazio” solo per te.

  1.  Prendi un foglio di carta e fai un elenco di cose molto importanti e a cui tieni molto, cose che in pratica rappresentano i tuoi principali valori.
    Ognuno ha i suoi e quindi possono essere differenti per ciascuno di noi, puoi mettere:
    la famiglia, la sicurezza finanziaria, la professione, la pratica spirituale, filosofica, ecc.
  2. scrivi e collega l’ abitudine che vorresti introdurre, a quegli aspetti, valori così fondamentali per te e quindi ad ognuna di queste “cose”.
    Nel mio caso ad esempio, l’aumento della mia vitalità in famiglia mi renderebbe più partecipe all ’attività di trekking del maritino;
    nella professione, mi renderebbe più attiva nel promuovermi andando a contattare scuole di counseling, di yoga ecc. ecc.
  3. dopo aver collegato l’obiettivo a come questo inciderebbe POSITIVAMENTE sulle cose che ami, saprai come far leva con tale motivazione in tutti quei futuri momenti di indecisione, dubbio ed esecuzione della nuova abitudine da introdurre.

Se penso a come mi sentirò a fare trekking con Giovanni per favorire la mia vitalità, certamente questo mi stimolerà maggiormente piuttosto che andare in palestra da sola.

E’ chiaro il movimento motivazionale?
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Come “spezzettare” l’obiettivo  della nuova abitudine

La motivazione te la sei trovata, ma come assicurarti di riuscire a raggiungere l’obiettivo con la nuova abitudine?

  • Decidi entro quando arrivare a quel risultato (nel mio caso fare trekking una volta ogni 30 giorni) e qui non farti prendere dalla fretta , ma ascoltati bene, realisticamente (io mi darò sei mesi).
    Spezzetta l’obiettivo in piccoli passi da programmare a ritroso nel tempo, da quando raggiungi quello status (fra sei mesi) ad oggi (nel mio caso allenarmi camminando almeno due volte a settimana e facendo il tappetino elastico almeno tre volte, ecc.);
  • Quindi distribuisci gli step in ordine decrescente sulla linea temporale che ti sei data (io arriverò a 2 camminate e 3 tappetini a settimana e come primo step, invece una volta a settimana per entrambe);
  • fino ad arrivare a ritroso anche a quale sarà il primissimo passo che farai per avvicinarti all’obiettivo nuova abitudine finale (il planning temporale ad esempio, quando la prossima camminata e quando il prossimo tappetino).

Fin qui niente di diverso da un obiettivo SMART (specifico, misurabile, raggiungibile/realistico, a tempo determinato), la cosa diversa è l’ aver collegato ed immaginato questa nuova abitudine in relazione alle cose che ami e come ti sentirai a realizzarle.

Questo darà una bella spinta al momento della pigrizia, dubbio, procrastinazione, evitamento che normalmente può accade di incontrare ed evitando di metterti ancora in secondo piano!

Ora sei pronta a mettere nero su bianco i tuoi prossimi nuovi obiettivi.

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Valentina

Valentina

Sono Trainer del Metodo Focusing e nella mia vita precedente, infermiera. Oggi mi prendo cura delle persone insegnando l’ascolto e l’accettazione incondizionata di sé perché pensare di sapere cos’è meglio per stare bene, non è sufficiente a cambiare. Stare incondizionatamente con quello che c’è è indispensabile per avviare un cambiamento reale che parte dall’autenticità. Conosciamoci meglio

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