In questo post esploriamo altre 3 emozioni primarie: la collera, il disgusto e lo stupore.
Anche loro hanno fatto parte del percorso gratuito Il corpo alleato: ritrovimo la rotta?
Se ti sei persa tristezza, paura e gioia le trovi qui.
Mentre qui trovi Emozioni, limiti o risorse?
Collera
E’ un’emozione, anche questa come la tristezza, molto giudicata socialmente. la Collera più comunemente denominata Rabbia.
Qual è la funzione della rabbia?
Si prova questa emozione quando percepiamo di aver subito un torto, un danno ingiusto, una violazione dei propri diritti.
La percezione di questa causa è però anche molto condizionata da fattori che riguardano il linguaggio, l’educazione e le strategie imparate per influenzare gli altri e noi stessi, perciò è importante comprendere che questo modo di esprimere un bisogno inascoltato nasconde anche un dolore molto forte.
In quel momento c’è una incapacità a esprimere i propri bisogni e non riuscendo a soddisfarli ciò crea la sensazione di essere “costretti” a reagire così.
Come per tutte le emozioni anche qui c’è una interpretazione cognitiva, un pensiero che condiziona il vissuto e perciò la risposta allo stesso che in questo caso è di antagonismo.
Come si manifesta nel corpo?
Con una mimica facciale specifica, con mandibola serrata e denti stretti, occhi stretti e fronte crucciata, urla, atteggiamento muscolare teso, rigido e un aumento del calore e della circolazione, nonché pressoria arteriosa.
Anche per la rabbia/collera ci sono altre emozioni a lei collegate come: furia, sdegno, risentimento, indignazione, esasperazione, animosità, fastidio, ostilità, odio, irritabilità, acrimonia e nei casi estremi odio e violenza patologici.
E’ molto importante distinguere la collera dall’ aggressività perché anche se l’attivazione del sistema nervoso è simile o uguale, nel secondo caso l’ aggressività, la rabbia viene agita con azioni verbali o fisiche, nel primo stato invece ancora no.
ESERCIZIO
Prova a ricordare l’ultima volta che ti sei arrabbiata, che segnali hai avuto che te lo hanno fatto dire?
Quello che posso dirti per prenderti cura della collera è di imparare a riconoscerla e non negarla, ma di prenderti anche il tempo, quando la tempesta è passata, di sentire quel “qualcosa” che è stato violato, o si è sentito tale.
Sentire cosa c’è sotto, ti può aiutare a comunicare il bisogno negato in modo non aggressivo e facendo valere i tuoi diritti, reali o ritenuti tali, ma trasformando la rabbia in ASSERTIVITA’.
Disgusto
Forse non è così tanto percepita, ma invece è responsabile della nostra sopravvivenza legata al cibo e mi riferisco al Disgusto. Ma continua a leggere perché ci sono aspetti interessanti al riguardo. 😉
Quindi qual è la funzione del disgusto?
Quella di informarci che qualcosa può essere nocivo per il nostro organismo e quindi potenzialmente mortale.
Quindi è molto importante per la salute in cucina con gli alimenti andati a male, certamente, ma questa emozione, può essere influenzata anche culturalmente e perciò anche se certi cibi non sono tossici (vedi insetti) potrebbero stimolare la sua reazione.
Inoltre oggigiorno può riguardare anche il modo di percepire il mondo. La paura sorge in presenza di una minaccia fisica, mentre il disgusto appare in presenza di un pericolo spirituale, dice uno studioso del disgusto, Poul Rozin.
Nel corpo come si manifesta?
Con l’espressione tipica del viso, schifata, con abbassamento della pressione, nausea, rallentamento del ritmo cardiaco, sentimento di avversione, respiro alterato, allontanamento e tipiche espressioni verbali tipo “bleah!”
Non c’è bisogno di andare a sentire come ti senti quando la provi, praticamente lo avrai provato mentre leggevi la sua descrizione, eheh, è abbastanza facile da richiamare.
Anche per il disgusto ci sono altre emozioni collegate come: disprezzo, sdegno, avversione, ripugnanza, schifo, aborrimento.
Quello che posso dirti per prenderti cura di questo aspetto in cucina è assicurarti di non fare più spesa del necessario lo so che è impegnativo, ma se ti programmi un menù di massima per la settimana eviterai un sacco di sprechi e ti stresserai anche meno visto che pensando a cosa fare da mangiare ti eviterai di doverci pensare tutti i giorni ?
Come antidoto al disgusto di origine culturale si può coltivare la curiosità e l’avventura per le cose che non conosciamo ancora, questo ci darà nuova energia, renderà la mente più aperta ai cambiamenti e aumenterà la tolleranza per la diversità.
Io così ho superato i problemi che avevo con l’ Autunno!
Sul disgusto devo aggiungere che nei processi di focusing può essere collegato al senso di nausea che a volte emerge quando il controllore o giudice stanno mollando la presa su “qualcosa “che viene represso da un bel po’ di tempo.
Sorpresa-stupore
Concludiamo con qualcosa che nel metodo che insegno, il Focusing, si sperimenta spesso in senso positivo, l’ emozione della SORPRESA.
E qual è la funzione della sorpresa?
E’ quella di svuotare la memoria a breve termine, da tutte le attività residue, per affrontare lo stimolo imprevisto. Nel focusing si prova spesso dopo un cambiamento percepito nel corpo in seguito ad un felt-shift, durante il processo di una situazione.
Nel corpo come si manifesta?
Durante la reazione le sopracciglia sono sollevate, gli occhi sono spalancati e la mascella inferiore abbassata, la bocca dischiusa. Le altre emozioni collegate alla sorpresa sono: shock, stupore, meraviglia, trasecolamento.
Il nostro cervello è programmato per attivarsi di fronte alle novità grazie alla quale ci siamo garantiti la sopravvivenza della specie:
pensa al tragitto che fai di solito verso casa, probabilmente non ricordi il colore di uno specifico palazzo che c’è lungo la strada, ma se tagliassero un albero te ne accorgeresti subito, perché qualcosa verrebbe messo in allarme.
Esistono comunque quattro tipi di sorpresa per le diverse sfumature:
interrogativa, sbalordita, inebetita e standard la cui descrizione del volto è su riportata.
ESERCIZIO
Prova a ricordare le volte in cui ti sorprendi, che segnali percepisci nel corpo, cosa ti fa dire che stai provando sorpresa?
Prenditi cura di te e della tua capacità di sorprenderti, cercando nuovi stimoli, leggendo, guardando film, gli studi dimostrano che chi ha una buona autostima ricerca la sorpresa più di chi non ce l’ha, possiamo utilizzare a nostro vantaggio questa asserzione e aumentare lo stupore per migliorare l’autostima?
Vieni a farlo con il prossimo Corso base di Focusing 🙂
0 commenti