Settembre per me è ancora il mese delle vendemmie e degli ultimi raccolti dell’estate, ma non sapevo che il suo nome derivasse dal latino september e a sua volta da septem, “sette”, perché era il settimo mese del calendario romano.
Il calendario romano iniziava con il mese di marzo e quindi un inizio anno coincidente con la primavera, la rinascita e il risveglio della natura dopo l’inverno, come mi piace ricordare.
A settembre
c’è la tarda estate in cui la situazione climatica-energetica è così particolare che la medicina Tradizionale Cinese parla di una Quinta stagione, appunto, legata all’elemento Terra (ogni stagione è legata ad un elemento Acqua, Aria, Fuoco, Legno, Terra).
È il periodo dell’anno in cui si risente appieno di questo elemento che si può manifestare con momenti di ansia e preoccupazione dovuti ad una maggiore sensibilità anche fisica.
Per chi ha problematiche di salute, forse ancora più che in Primavera (altro periodo di transizione) è un periodo a rischio ricadute, ma questa maggiore sensibilità, in realtà, ci può rendere anche molto più empatici e più attenti rispetto noi stessi e le situazioni esterne.
Il fatto che non seguiamo più i cicli della terra ma quelli dettati dal lavoro certamente non aiuta. Diciamo che la parola che prevale è instabilità, sia nel microcosmo uomo che nel macrocosmo ambiente.
Per molti c’è frenesia
come in tutti i nuovi inizi; il rientro dalle vacanze e la ripresa della routine lavorativa e per tante famiglie l’inizio del nuovo anno scolastico e un nuovo assetto organizzativo post estate.
E’ un periodo con un’ alternanza di giorni pieni di fuoco ed azione (per certi aspetti si raccolgono i frutti di ciò che si semina l’ inverno) con altri di riposo e riflessione in cui i ritmi cominciavano a rallentare per l’arrivo dell’ Equinozio d’Autunno.
Con l’equinozio d’autunno
arriva anche il momento giusto per rallentare e fare il punto della situazione lavorativa dopo i primi nove mesi di attività e gestione delle aree importanti della propria vita:
- verificando cosa si è portato a termine;
- cosa non è andato rispetto le aspettative;
- cosa è possibile migliorare;
- cosa occorre eliminare perché ha fatto il suo tempo o non è più funzionale;
- su cosa investire nei tre mesi finali dell’anno.
ne parlavo anche QUI
Come affrontare questo periodo di transizione?
- Ringraziando per i “frutti” ricevuti con una bella lista di cose vissute in questa lunga estate calda.
- Con del Journaling quotidiano che non solo aiuta a ritrovare l’allenamento alla scrittura un po’ trascurato in estate,
ma anche l’abitudine a darsi ogni giorno degli obiettivi e mantenere il focus su di essi,
ringraziando per le cose belle grandi o piccole che accadono e che diamo per scontato, portando l’attenzione sugli aspetti positivi anziché solo su ciò che non funziona o non va nel quotidiano. Questa pratica del journaling non solo è un allenamento alla costanza e alla disciplina, ma fa anche tanto bene al cuore! Se non lo hai mai fatto te lo consiglio vivamente e per aiutarti a tener traccia di cosa scrivere, puoi scaricare il nuovo Diario di Bordo arricchito con le belle immagini gentilmente offerte dalla mano artistica di mia sorella maggiore, Silvia. - Fare semplicemente una lista di aspetti, cose e vissuti per cui essere grati dall’inizio dell’anno ad oggi.
- Aiutare l’instabilità di questo periodo, con l’alimentazione e per questo ti consiglio un’altra Silvia, di Macrobioticamente.com che ti parla proprio di questo argomento e del cambio di stagione, seguila sui suoi canali social.
- Mantenendo l’attività fisica (soprattutto muscolare) e il contatto con la natura, anche se vorresti già cominciare a rintanarti in casa col primo fresco che fa! Perché il movimento ti aiuterà a rimettere in circolo le endorfine che servono per riprendere tuo malgrado, la routine quotidiana post estate e inoltre permetterà di contrastare la voglia di zucchero tipica dell’ energia milza-pancreas legata all’elemento Terra.
- Avendo cura delle piante che vanno spostate, coperte o messe a riposo per le prossime stagioni e portando in casa quelle che non potrebbero resistere al freddo.
- Cominciando a mettere mano al Guardaroba, togliendo le infradito, i costumi e i parei di mezzo e lasciando il posto a golfini di cotone, magliette e camicette a maniche lunghe tipiche della stagione autunnale in cui il vestiario a cipolla ha sempre la meglio.
Spero che anche tu, come me, non veda l’ora di entrare nel pieno dell’autunno per poter tirare fuori copertine, teiere da tè e candele profumate e se hai altri suggerimenti per prepararsi a questo cambio di stagione fallo pure nei commenti, ne sarò felicissima.
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