Significato del termine cambiamento
[cam-bia-mén-to] s.m.
Mutamento, trasformazione, variazione: c. di clima, di vita, d’umore; c. di proprietà || c. di scena, a teatro, mutamento degli scenari ~fig. improvviso e radicale mutamento di situazione, di atteggiamento.
Quante volte hai affrontato il cambiamento nella vita, che tu ne sia consapevole o meno, sai che è una realtà inevitabile. Così come si dice che il mutamento è vita e ciò che non muta è senza vita!
I principali sono:
- Il cambiamo fisico, non è il caso di ricordarti gli scatti di crescita della pubertà (forse uno dei primi cambiamenti che mette in crisi) e della maturità sessuale (ed ecco il secondo, eheh); negli “adulti” ci sono i cambiamenti legati alla Maternità, alla Menopausa o al ciclo del Testosterone (chissà se è influenzato dalla luna o da marte?);
- Il cambiamento emotivo, certamente collegato a tutte queste fasi di sviluppo fisico, ma aggiungiamo anche quelli legati alla ciclicità stagionale, ai ruoli familiari, professionali e sociali;
- Il cambiamento mentale, questo è molto più raro, ed è proprio quello che invece andrebbe ed auspicabilmente rinnovato più spesso, perché è noto che a livello mentale siamo soliti “attaccarci” a convinzioni e costrutti senza attivare il necessario senso critico, il dubbio o la consapevolezza.
Sapendo soprattutto che la maggior parte di queste convinzioni sono state indotte da altri o da noi stessi in epoche storiche personali anche di anni addietro e in situazioni di vita differenti dal presente.
Eviterò in questa occasione di toccare l’argomento delle funzioni psicologiche dell’immaginazione e del pensiero, come lo sviluppo della morale, della creatività, dell’intuizione, ecc.
Sarebbe proprio il caso di non darci così per scontati e mettere in dubbio più spesso le nostre convinzioni, ma si sa questo tipo di consapevolezza è molto impegnativa da coltivare, non mi vedi ma sto alzando la mano per darti il 5!
E pensa un po, a pensarci bene, gli ostacoli più comuni al cambiamento sono proprio 5 e si possono rimuovere, se vuoi superarli con me continua a leggere 🙂
I 5 ostacoli al cambiamento
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Dormire poco.
si intende la carenza di sonno, ma anche la regolarità del ritmo del sonno; proprio recentemente l’Omeopata da cui sono stata mi ha ricordato l’importanza del ciclo sonno-veglia e dei problemi immunitari che lavorare di notte comporta e 15 anni (su 20) di turni ti assicuro sono tanti!
Si raccomandano 7- 8 ore di sonno, certamente con le variabili soggettive del caso, ma questo è il tempo medio necessario al cervello e all’ organismo per un corretto funzionamento.
Anche l’orologio degli organi che suddivide le ore della giornata in base alla funzionalità degli organi, ci rammenta che bisognerebbe andare a letto entro le 23 possibilmente a digestione ultimata, senza assumere eccitanti come il caffè, in assenza di luci e onde sonore ed elettromagnetiche (no tv o apparecchi di altro genere in camera da letto).
Essendo il sonno un bisogno fisiologico primario, poche notti insonne sono sufficienti ad esporti ad un rischio elevato (American Academy of Sleep Medicine). -
La fretta.
Ne ho parlato anche rispetto al periodo di malattia che ho attraversato, ma a prescindere da questo, la fretta è sempre nemica della trasformazione.
Se ti carichi di aspettative in relazione al tempo che ci vuole per raggiungere il cambiamento, presto rischierai di abbandonare il tuo miglior intento.
Partire con una spinta eccessiva e sproporzionata rispetto le reali possibilità porta all’ esaurimento precoce della spinta motivazionale (se pesi 10 kg in più non puoi correre 10 km da subito) e ti sfiancherà prima di arrivare ai primi risultati osservabili che di solito sono importanti perché di sostegno per proseguire con costanza il nuovo percorso.
Avere fretta significa non riuscire a comprendere come uscire dal problema e dare man forte al nostro sabotatore interno. -
Cambiare troppe abitudini contemporaneamente.
Aggiungere troppi cambiamenti contemporaneamente anziché uno solo alla volta è un errore comune, spesso collegato alla fretta di cui sopra, e causa di stress eccessivo. Il cambiamento che si vuole ottenere è spesso il risultato di anni di cattive abitudini è impensabile azzerare tutto in una notte, io la chiamo l’aspettativa da “sindrome della bacchetta magica”.
A tutti è capitato di desiderarla almeno in un’ occasione, ma tale aspettativa è il modo più sicuro di assicurarsi il fallimento del progetto e confermare così il senso di inadeguatezza che sta proprio sotto l’agire del nostro boicottatore creando un circolo vizioso. Per cambiare occorre modificare la mentalità (e si torna al cambiamento mentale) e per farlo è sufficiente intraprendere un passo alla volta, un passo costante e adeguato a noi, nel linguaggio del coaching un passo smart.
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Il perfezionismo o tutto o niente.
“No pain, no gain” nessun dolore, nessuna crescita è una convinzione molto diffusa, soprattutto nel campo delle diete o dell’attività fisica.
L’errore è credere che questo possa evitarci di cadere in tentazione, ma questo è irrealistico e aggiungo innaturale!
Quello che accade quando si “cade” è che la caduta anziché essere vissuta per ciò che è, una caduta temporalmente limitata, un semplice feedback che qualcosa va rivisto o semplicemente accettato, diviene l’alibi per il proprio boicottatore interno che ci fa mollare così la nuova e ancora fragile abitudine.Per questo è meglio programmare il cosiddetto “sgarro” e mantenere le redini della situazione evitando così di dimenticare in un attimo tutti gli sforzi fatti fino ad allora e la gratificazione che ci attende nei successivi step e all’ arrivo del nuovo percorso. Occorre vivere questi incidenti come esperienze necessarie per mettere meglio a fuoco l’obiettivo, d’altronde, come si dice “una rondine non fa primavera“. C’è solo un caso in cui questo discorso non è valido, ed è nell’abitudine del fumo, perché fare anche solo un tiro di sigaretta è altamente nocivo perciò occorre essere inflessibili, come diceva qualcuno “ho smesso tante volte di fumare il difficile è non riprendere a farlo” 🙂
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Allenamento prima del movimento.
Questo errore riguarda il movimento fisico, ma la sedentarietà è un problema ormai molto diffuso, non solo per i ciccioni come me, eheh, ma per l’elevato tasso di malattie cardiovascolari ad oggi, ancora prima causa di morte.
Io la lezione l’ho imparata dopo almeno tre abbonamenti annuali o semestrali in palestra.A parte il discorso di quanto è deprimente l’ ambiente della palestra; al chiuso, con la musica a palla e tutti quegli specchi a ricordarti quanto lavoro c’hai ancora da fà, XD, purtroppo ho sempre avuto preparatori assolutamente inadeguati al duro compito di allenare partendo da -0 come nel mio caso. Era come se qualcuno chiedesse ad una neonata di correre quando ancora non sapeva nemmeno gattonare e inoltre, da praticante yoga, senza nessuna attenzione al respiro.
Anche qui c’è il solito accostamento allenamento= sofferenza che mi porta subito nel vissuto del dovere anziché del piacere. Così ho deciso di fare attività fisica per agevolare il cambiamento di mentalità, anziché puntare alto con un Allenamento.
Per questo preferisco camminare, saltare sul tappeto elastico almeno che mi diverte tantissimo, e ballare, anche da sola e in tutte le occasioni che ho; mentre pulisco, mentre scrivo al pc e anche mentre mi preparo le playlist per cucinare o per il tappeto elastico.
Questo articolo sul cambiamento puoi integrarlo con quello dedicato agli ostacoli nel prendersi cura di sè e anche alla capacità del lasciar andare di cui ho scritto nel Perchè le foglie sanno quando cadereo inDetossina e pulisci la mente.
In Home trovi cosa posso fare per te e il cambiamento che desideri raggiungere
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