Lavagna con disegno del cervello e sotto una mano reale

In questo post ti racconto delle emozioni e del perché sono importanti per il tuo equilibrio e se sono limiti o risorse.

Rivedere le nostre convinzioni su aspetti che diamo per scontati non è mai semplice, ma tutto è in continuo cambiamento in realtà, ce ne renderemmo conto se non fosse che la mente ce le “mostra” come ferme ed immobili.
Questo diventa un problema se ti impedisce di “vedere” come stai davvero (e non come pensi di stare ?).

Emozioni negate

Le emozioni sono tante, in questa serie di post dedicati ti presento quelle primarie fondamentali.
Sono state ignorate completamente per lungo tempo e poi riabilitate in particolar modo nella seconda metà del ‘900, grazie al passaggio dalla psicologia comportamentista a quella cognitivista e allo sviluppo del concetto di intelligenza emotiva, che è così importante per uno sviluppo sano ed equilibrato della personalità.

È importante ricordare che le emozioni sono il motore energetico delle nostre azioni e dei nostri comportamenti; l’energia delle emozioni è la stessa energia vitale dell’Eros che ci spinge verso la realizzazione della vita e che ci fa muovere, crescere e se siamo fortunati anche moltiplicare ?

Qui puoi cominciare a conoscere più da vicino la collera, il disgusto e lo stupore.

C’era una volta…il cervello

Il cervello che abbiamo ereditato dai nostri antenati appena usciti dall’acqua, denominato rettiliano, e che ci ha permesso di sopravvivere sulla terraferma grazie ai meccanismi di difesa (attacco, fuga), dopo si è arricchito di un ulteriore funzione, chiamiamola emotiva, che gli ha permesso di catalogare le esperienze secondo le reazioni fondamentali derivanti dall’ interazione con l’ambiente (e che abbiamo in comune con tutti gli altri mammiferi), che principalmente sono (secondo alcuni autori):
paura, rabbia, tristezza, disgusto, sorpresa e gioia.

A questo proposito ti allego la mappa che evidenzia l’attività corporea in relazione alle emozioni primarie, che è stato dimostrato essere comune anche nelle differenti culture.

Ti faccio notare come alcune espressioni verbali le rispecchino fedelmente:
mi si blocca il respiro… il cuore per la paura; ho una rabbia che mi offusca la mente…che spaccherei il mondo (pugni); provo un calore e un senso di espansione e luce nel cuore e dappertutto (felicità amore) e così via.

La parte del cervello che ci permette di imparare a imparare, che ci permette di gestire (non controllare) sia i meccanismi di difesa sia le emozioni è la Neocorteccia (l’ultima arrivata, evolutivamente parlando).
È grazie a lei se possiamo essere consapevoli di ciò che avviene nel corpo e collegarlo ad un significato specifico di quel vissuto;
il buio al pericolo e alla paura;
le grida e i litigi alla rabbia;
il pianto alla tristezza;
questo avviene sia per la vita personale (episodi) che sociale (in famiglia, a scuola, con gli amici, in chiesa) che culturale (istruzione, modelli culturali).

Diventarne consapevoli è possibile anche con la meditazione, qui gli effetti di questa millenaria pratica.

Limite o risorsa?

Le emozioni dovrebbero aiutare a sentire cosa sta accadendo e come muoversi di conseguenza, cosa a cui pensa la ragione, ma se non lo fai, succede che viaggi in automatico sulle vie tracciate in precedenza, e sai cosa accade? Che magari traduci come tristezza un pianto di felicità, oppure per rabbia uno stato di tensione per stanchezza.

Oppure le riconosci ma le reprimi e siccome questo equivale a mettere un masso in mezzo un fiume in piena, questo esonda dove non potrebbe e il risultato sarà che tu te la prenderai con tuo figlio, quando invece sei incavolato col tuo superiore o col tuo collega, ad esempio.

ESERCIZIO

Ora prova a fare il punto su come vivi tu le emozioni:

  • Come venivano considerate le manifestazioni emotive in famiglia?
  • Si reprimevano o se ne parlava serenamente?
  • Se un maschietto piangeva come veniva considerata questa manifestazione?
  • E se una bambina rideva tanto?
  • Come venivano considerate le emozioni rispetto la ragione: alla pari, meno importanti o più importanti?
  • Oggi che relazione hai con le tue emozioni?
  • Le vivi consapevolmente o le subisci?
  • Cerchi di evitarle il più possibile o invece ti piace provare grandi emozioni e le ricerchi nei film, nelle letture o altro?
  • Se di solito eviti di sentirle, cosa fai per riuscirci?
  • Che strada prendono se le eviti: apri il frigo come me XD, ti riempi di cose da fare, cerchi di avere il controllo su tutto per evitarle, sei una perfezionista?
  • Cosa ti permette viverle consapevolmente e con equilibrio non giudicandoti?
  • Ritieni di essere più razionale, più emotiva o un giusto mix?
  • E se è vero che sei un mix, dove ti senti più emotiva e dove più razionale a casa, al lavoro o altro?
  • Come ti influenzano le persone che frequenti, se lo fanno, in questo?

La prossima puntata esploriamo con altri esercizi la paura, la tristezza e la gioia, e ci aggiungerò dei suggerimenti per prendercene cura, iscriviti alla newsletter per non perderti nulla e vieni a conoscermi meglio qui.
Mentre qui Come rendere le tue azioni più efficaci in 5 passi.

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Valentina

Valentina

Sono Trainer del Metodo Focusing e nella mia vita precedente, infermiera. Oggi mi prendo cura delle persone insegnando l’ascolto e l’accettazione incondizionata di sé perché pensare di sapere cos’è meglio per stare bene, non è sufficiente a cambiare. Stare incondizionatamente con quello che c’è è indispensabile per avviare un cambiamento reale che parte dall’autenticità. Conosciamoci meglio

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