In questo post ti suggerisco 5 passi necessari a rendere le tue azioni efficaci ed efficienti per i tuoi obiettivi e come farli aderire completamente a chi sei tu.
Mentre se vuoi leggere della buona azione o dell’azione buona lo puoi fare qui.
Sono passi necessari da tenere presente quando vuoi raggiungere un obiettivo sia nel lavoro che nelle altre aree della tua vita.
Per ogni obiettivo occorre pianificare azioni (task) e sotto-azioni (sotto-task) collegate al fare, ma anche necessariamente all’essere, nel senso di chi deve mettere in atto le azioni, ossia tu!
Quali azioni
Le azioni per realizzare i tuoi obiettivi, non solo devono risultare efficaci per, ma possibilmente anche efficienti.
Così ti permetteranno di raggiungere il massimo risultato con la minima spesa non solo in termini economici, ma anche energetici.
Inoltre che tengano conto e delle altre risorse necessarie, come abilità, talenti, competenze, contatti, che spesso dimentichi di possedere.
Senza accontentarti di soluzioni generali scritte per tutti indistintamente, incluso ciò che ti suggerisco io in questo post, ma cercando soluzioni che garantiscano il successo delle tue azioni nella realtà unica e speciale perché soggettiva, sperimentando e provando ciò che funziona davvero per te!
Azione efficace ed efficiente
Efficace è chi fa le cose giuste, efficiente è chi fa le cose nel modo giusto.
Peter Ducker
Il termine efficacia deriva dal verbo latino efficere e indica l’azione del fare, produrre; indica la capacità di raggiungere il fine determinato in precedenza.
L’efficienza c’è se l’azione produce l’effetto voluto (da qui l’importanza delle verifiche e dei feedback durante l’esecuzione delle task e sotto-task) ed è collegata all’abilità di farlo impiegando le risorse minime indispensabili.
Il rischio reale è quello di investire tempo ed energie in qualcosa di sbagliato o “non-giusto” , ma come si fa a sapere tutto ciò prima?
Prima di tutto è importante chiarire quali sono le cose “giuste” per quegli obiettivi ma anche se questi stessi, a loro volta, siano giusti per te.
Primo Passo: la motivazione
Poniti le domande giuste:
- quali motivi ho per perseguire questo obiettivo?
- L’ obiettivo ha un senso per i progetti in corso o futuri? E se non lo ha, a quali bisogni risponde? E’ possibile integrare questo bisogno con quello che vorrei o dovrei raggiungere?
- Nell’ immediato, che spazio posso offrirgli?
Secondo Passo: vai più a fondo
Sono fondamentali l’intenzione e l’energia con cui decidi l’obiettivo e queste sono strettamente connesse ad altre domande:
- per chi, per cosa, perché voglio raggiungere questo obiettivo? Quali valori, principi, convinzioni ho legato a questo obiettivo?
Cosa c’è sotto, cosa conta davvero per me in questo obiettivo (sii onesta con te stessa, non c’è niente che deve accadere per forza e non devi rendere conto a nessuno che non sia te stessa). - Qual’è la Missione, cosa porterebbe nella mia vita se lo raggiungessi?
- Qual’è la Visione, cosa porterebbe nell’ambiente che mi circonda, nel mondo se lo raggiungessi?
Terzo Passo: come deve essere il cosa
L’obiettivo deve essere smart, quante volte l’hai sentito (specifico, misurabile, raggiungibile, realistico e in un tempo determinabile).
Nessuno ti dice che questo richiede un ascolto profondo e un buon lavoro su Motivazione e Modalità di perseguimento adatto a te e delle qualità necessarie per perseguirlo.
Quarto Passo: verifiche e feedback
Per dare una direzione alle azioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo occorre pianificare, a monte di task e sotto-task ,anche le verifiche e i feedback che poi ti consentiranno di aggiustare il tiro dove necessario.
E questa è una cosa che sicuramente sarà necessaria, perché pensare non è fare.
Quinto Passo: come realizzare l’obiettivo
Trova soluzioni semplici e originali (nel senso adatte a chi le origina, cioè tu):
- a volte occorre uscire fuori dagli schemi soliti e agire come quando devi imparare qualcosa da zero partendo dall’ A B C, come se non avessi delle vie neurali già tracciate, delle altre esperienze note e perciò scontate.
- Scrivi tre strategie che ti sembrano davvero improbabili ma che ti permetterebbero di raggiungere l’obiettivo come se avessi tutte le risorse necessarie e come ti sentiresti a realizzarle.
Poi metti il cappello del qui ed ora e scrivi, invece, cosa puoi fare oggi con quello che hai ma con quella visione da raggiungere all’orizzonte. - essere efficaci non vuol dire solo produrre un effetto voluto ma scegliere i giusti obiettivi, e le strategie semplici, originali ed ecologiche (no allo spreco di energie e perciò utilizzando durante tutto il percorso le risorse nella quantità e qualità idonee).
Non potevo esimermi dall’aggiungere il + 1
È la mia Missione.
Insegnare l’autonomia nella gestione delle proprie scelte grazie al sostegno della consapevolezza di sé e dell’auto-accettazione empatica di tutti i nostri limiti, perché come diceva Albert Einstein:
Una volta accettati i nostri limiti è possibile superarli
Applicare il Metodo Focusing nella fase della pianificazione e della deliberazione di un obiettivo, offre la possibilità di sentire le vere intenzioni dietro quell’ obiettivo e non quelle dei sé parziali che abbiamo.
I sé parziali sono parti di noi cresciute con idee differenti su di noi che guidano inconsciamente le nostre azioni e spesso entrano in conflitto tra loro bloccando, boicottando e agendo come profezie auto-avveranti.
Roberto Assagioli , il padre della Psicosintesi, una corrente psicologica-filosofica, parlava di sé parziali, riferendosi a:
- chi crediamo di essere,
- vorremmo essere,
- pensiamo di dover essere,
- come pensiamo di apparire agli occhi degli altri,
- come vorremmo apparire agli occhi degli altri
e alle personalità o sub-personalità che ci costruiamo sopra.
Relazioni importanti
- come conosco cosa è realistico per me nell’obiettivo smart se tendo a sottovalutare o sopravvalutare le mie risorse?
- Come posso essere sicura di attivare tali risorse nei tempi e nei modi più idonei e possibili per me?
- Quanto sono autentica e congruente con l’obiettivo che vorrei realizzare?
- Sono consapevole di quali istanze ci sono sotto?
Quale dei sé parziali mi sta muovendo a farlo? Non perché ci sarebbe qualcosa di male in questo, ma esserne consapevole mi aiuterebbe nella previsione “delle obiezioni” sia nel momento della pianificazione che della realizzazione. - Quanto aderisco consapevolmente all’ obiettivo, ma anche ai suoi effetti una volta realizzato?
Sono solo alcune delle premesse importanti e necessarie affinché le azioni da compiere per il raggiungimento degli obiettivi siano aderenti a te come un abito su misura, comodo e funzionale allo scopo che ha.
Un abito in grado di evidenziare i tuoi punti di forza e nel contempo minimizzare i punti deboli così che siano consapevolizzati anziché nascosti alla coscienza, da dove altrimenti agirebbero indisturbati minando sia l’efficacia che l’efficienza delle tue azioni future e presenti.
Puoi approfondire di cosa tenere e cosa lasciare andare nel post Perché le foglie sanno, quando cadere
Fammi sapere che strumenti utilizzi per scegliere ed agire nelle cose fondamentali e a cui tieni, perché c’è sempre da migliorare le proprie opzioni di scelta e aggiungere frecce al proprio arco è sempre una buona strategia come scrivevo in Benvenuto Autunno…e tu come stai??
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