Ci siamo, con il Solstizio d’Estate, siamo ufficialmente entrati nella stagione dell’abbondanza, delle vacanze e delle ore di luce che alla sera ci regalano passeggiate nel Corso o in gelateria (io ne ho una fantastica vicino casa e invece l’Omeopata mi ha messo a stecchetto!).
Eppure in questo giugno non scriverò di come prepararti ad un Viaggio o ad una Vacanza, o di Prove Costume tardive, scrivo di come tutto rimane così com’ è, mentre le cose cambiano.
Questa frase è un po criptica, lo so, ma non saprei come altro descrivere la sensazione del cambiamento vissuto nel qui ed ora. E’ come una sensazione famigliare, già nota, una sensazione come… di ritorno a casa, ma nello stesso tempo c’è freschezza, energia e una sensazione di novità.
E’ questo che avviene dopo che “qualcosa” che non piace e crea disagio viene accolto anziché allontanato e messo da parte.
Accolto e ascoltato con una modalità differente, diversa dall’ordinario, come …come se qualcuno dicesse di Sì a quella sensazione anche se scomoda e fastidiosa.
Vabbè se volevo leggere di filosofia spicciola aprivo il libro di Filosofia for dummies, eheh.
Andiamo al sodo!
Mentre preparavo questo articolo, sentivo che l’estate, e i riferimenti con ciò a cui si collega solitamente o leggevo in giro per il web, non mi risuonavano per niente e forse non mi conosci, ma la congruenza e l’autenticità sono atteggiamenti di grande valore per me e a cui tendo più che posso (deve essere colpa dei messaggi incoerenti ricevuti da bambina, eheh!).
Posso avere un obiettivo, scrivere anche secondo un calendario editoriale, ma rimango sempre ME STESSA mentre lo faccio, o almeno ci provo.
In effetti il mio stato interiore non si sente affatto pronto all’ arrivo dell’Estate: indugiare fuori casa, aumentare l’attività fisica, relazionarmi ancora di più con persone, amici, parenti o fare scampagnate fuori porta, al pensiero, lo ammetto sento un oppressione al petto!
Per me ora è così.
Ho inserito il Saluto al Sole, nella routine del mattino, sperando di stimolare un po’ l’effetto sole, ma niente….solo grandi sudate fin’ora!
Mentre faccio colazione ascolto dei TED Talk, così, per “aprirmi” al mondo e conoscere nuovi personaggi interessanti nei più svariati campi.
Cerco di migliorare il mio inglese, da un paio di settimane ascolto (nella speranza di capirci qualcosa in più) questi due episodi di un podcast che si chiama This American Life:
- l’ episodio sul cuore
- quello sul senso del dovere
Di occasioni di lavoro che mi portano fuori casa (e con il caldo di questi giorni non si scherza) ne ho a sufficienza e non se ne parla proprio di uscire di più!
Quindi questo post parla
- di quando tutto si muove verso una direzione e tu, invece, vorresti solo rimanere ferma o andare addirittura nell’altro senso;
- di quando senti richieste (sia da te stessa che dagli altri) che percepisci come più impegnative di quello che vorresti, ma non riesci proprio a dire no.
Non lo fai perché temi di non guadagnare abbastanza soldi, ma perché certe cose riempiono il tuo ego ancor più del portafoglio, diciamola questa scomoda verità; - di quando sembra che tutti sappiano cosa vuol dire sentirsi nel posto giusto, mentre tu credi di avere un biglietto perenne per la “casa degli specchi” con cui fare i conti e non ti è affatto chiaro come uscirne;
- di quando pensi che le “colleghe” sanno tutto quello che occorre per avere successo e invece tu sei piena di dubbi perché quando le energie scarseggiano e non sei la Dea Kalì, avere ancora spazio per realizzarti professionalmente (dopo 25 anni di “altro” e nuovi obiettivi da perseguire) si fa abbastanza impegnativo. Aggiungiamoci pure che le energie con il caldo stanno a zero e il quadro è completo.
Fermati… fermati, fermati un attimo e… respira, respira, respira.
Sembra così facile fermarsi, allora perché non lo facciamo?
Perché a volte si è come intrappolati in una centrifuga, un vortice, dal quale non si può uscire da soli, a meno che qualcuno non ci tenda una mano; qualcuno che si affacci, magari dopo un bel “radicamento” o una “sintonizzazione con il corpo” e ci dica: “…ehi, ciao? Tutto bene?.. Io sono qui e ti vedo…ti sento…e sento come ti senti!”
In questo modo quello che si prova assume una dimensione più tollerabile, più distante, anche se ancora percepita, ma da una posizione disidentificata, come se ci togliessimo un paio di occhiali che coloravano il vissuto e di fatto diventiamo osservatori e compagni di noi stessi.
Semplice vero? Ma non affatto facile!
A volte quel qualcuno non parla, sta lì con noi, in silenzio…ma un silenzio denso, carico di significato, di rispetto e di premura silenziosa…
Hai presente l’amica…quella con la A maiuscola, quella che sa che non serve cercare di tirarti su, quando stai così, perché non funzionerebbe e sa che non è questo quello di cui hai bisogno?
Nel qui ed ora, nell’adesso insieme…. rimane lì, affianco a te, che intanto hai un groviglio tra il petto e lo stomaco, e mentre sei in ascolto e descrivi ciò che accade ti fa sentire amata, accolta così come sei.
Puoi essere … triste, …arrabbiata, …delusa …e ad un tratto senti nel groviglio che qualcosa si delinea meglio e senti una pressione che adesso preme da dentro a fuori, glielo racconti, con dovizia di particolari, come se stessi descrivendo la cosa più importante al mondo.
Questa Presenza (che hai dentro di te) sa starti accanto senza volere che qualcosa cambi…equanime con tutto ciò che sei e stai provando, e rimane lì, come a dirti “Sì…puoi essere come sei, anche con il groviglio, quel groviglio che adesso preme da dentro a fuori”.
Dice Sì
a tutto quello che in quel momento emerge sotto forma di: ricordi, immagini, emozioni, senza se e senza ma. Anche quando ad un certo punto (e stanne certa che accade sempre), ti fermi a fare qualcosa che di solito non fai perché rimuovi, eviti, reprimi, stai pur certa che si farà sentire la solita voce!
La voce dentro di te, che sotto forma di pensiero e frasi ti fa sentire giudicata e/o criticata, perché stai certa che lei sa tutto ed è pronta a dire la sua…
Questa parte in presenza, lo sa, sa quello che la voce pensa, sente e dice… ma nonostante tutto dice “Sì”, “sì” pure a quella criticona, rigida, maestrina perfettina “so tutto io” …e sta vicina anche a lei, eh già! Perché, diciamolo, anche quella lì non è che proprio stia bene eh? XD
Ha tutto il mondo sulle spalle da una vita ed è stremata, ma vuole comunque fare il suo dovere e anche se è stanchissima di tenere sempre duro e non mollare mai, ma proprio mai, continua e continua a parlare per non farti stare con quella sensazione corporea (che invece ti permette di percepire la realtà), i ricordi, le emozioni, perché sennò… sennò…chi lo sa che ti può capitare se lei molla il controllo?
Potresti dover affrontare qualcosa di pericoloso,
di sconosciuto, potresti perfino mo-ri-re! In verità non lo sa più nemmeno lei perché tiene così duro, sa solo che è sempre stato così e così SI DEVE FARE. E ancora, e sempre… appena c’è qualcosa di nuovo, di strano, magari un qualcosa di vagamente simile a quella volta che, “ti ricordi quella volta che…?”; perché tu non ricordi, ma la voce sì, eccome se se lo ricorda…e sta pronta a proteggere la piccola te, pure se ormai sei grande e ora c’è qualcosa di diverso, di fresco, di nuovo, se ti fermi ad ascoltare.
C’è qualcosa di differente, qui vicino, con le qualità dell’ empatia, della compassione e perfino dell’ amorevolezza, PRESENTE a tutte le “parti”…ed è proprio in quell’istante che la magia accade, dopo l’ennesimo “Sì”, la sensazione nel petto/stomaco cambia: avviene come un movimento interno, il groviglio che premeva da dentro a fuori si trasforma, tutto ciò che emerge ha un senso differente e cambia e si modifica…
E’ un respiro profondo…
così percepisci il cambiamento, è qualcosa che si rilassa e si abbandona, si sente a casa, finalmente; l’esilio è terminato…. e c’è meraviglia, c’è gratitudine, c’è amorevolezza, equanimità, laddove prima c’erano tensione, conflitto e sofferenza. E quella che teneva duro? Anche lei può darsi il permesso di mollare: c’è qualcosa di più grande ed accogliente che sostiene tutto e lei si può appoggiare …così come la tristezza, la rabbia e tutte le altre emozioni che una alla volta si sono fatte ascoltare. Possono finalmente fare un passo avanti, perché qui ed ora c’è chi può stare con TUTTO senza dover fare per forza qualcosa, se non dire “Sì, hai tutto il diritto di esistere, ti vedo, ti sento…sento quello che senti, non importa perché, ora non importa da dove arrivi, ora SONO QUI CON TE, non sei più sola”.
…Adesso c’è silenzio…
c’è quiete…c’è calma, e nello stesso tempo c’è un “senso di presenza consapevole”, di attimi che si susseguono senza tempo e senza spazio… fino alla prossima marea, allora tornerà e ascolterà ancora le onde che si susseguono…
Grazie per essere arrivata fin qui nella lettura, inutile dirti che già per questo come minimo dovrei offrirti un gelato (di quelli buoni eheh)!
Quindi ti regalo la mia lista per l’estate, 20 cose da leggere, fare, guardare, per trascorrere una bella estate, spero ti piaccia.
Hai letto il riassunto, la trascrizione completa sarebbe stata troppo lunga, di un Processo di Focusing eseguito da sola.
Se sei curiosa potrai conoscere e sviluppare la capacità di focalizzare con il metodo del Dott. Gendlin e cambiare il “fuori” in modo naturale, grazie all’ascolto “dal di dentro”; incontrare l’ insospettabile potenza della nostra intelligenza corporea e vivere ogni processo come una magia, nonostante lo pratichi regolarmente da ben 6 anni per me è ancora così.
Nella pagina degli eventi le prossime date del mio Corso Base di Focusing.
Se vuoi condividere questo post fallo, se vuoi scrivermi nei commenti sproloqui e imprecazioni fallo, ne hai facoltà; se non vuoi scrivere, va bene lo stesso, si dice che anche non comunicare è comunicare, eheh, per il resto ti auguro Buona Vita e una buonissima Estate.
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