La notte di San Lorenzo è trascorsa da pochi giorni e forse anche tu ammirando lo sciame di stelle cadenti hai espresso un desiderio, anzi di più?
Se non hai avuto l’occasione, non disperare perché la sera rientrando a casa camminando ancora col naso all’ insù, oppure dal luogo in cui sei in vacanza, ancora meglio, potresti ammirare ancora qualche stella cadente all’ orizzonte e mi raccomando ricordati di esprimere dei desideri quando ciò avverrà perché sai, giocare e desiderare sono molto più importanti di quello che credi!
Perché desiderare
secondo il dizionario significa – sentire la mancanza di ciò che è piacevole, buono, necessario; richiedere, chiamare, volere – . Deriva dal latino siderale , ossia astri, mentre de-siderare voleva dire smettere di dipendere dalle potenze astrali e guardare altrove.
In poche parole io desidero, come ricorda Igor Sibaldi, quando comincio a dire “qui tutto va così e cosà ma a me non importa più di tanto perché io punto a qualcos’altro visto che quello che qui c’è già non mi basta”.
Lo so, ora parte una vocina dentro che dice: “e ma chi dice così è una persona egoista, che non si accontenta mai, che non sa godere di ciò che ha… eccetera eccetera” tu mettila un attimo in stand-by e riflettiamo sul fatto che spesso ci si dimentica che la realtà che viviamo è un velo che cambia per ognuno di noi e quindi forse possiamo ricordare a quella vocina petulante, che desiderare vuol dire superare questi veli e arrivare a percepire la Realtà delle cose.
Ma come si formano questi veli?
Sono soprattutto il risultato di convinzioni legate all’ esperienza soggettiva, all’ educazione, ai condizionamenti sociali e culturali, alle credenze di ciascuno di noi, e alzare questi veli vorrà dire entrare in contatto con la realtà scevra da essi.
Allora desiderare non è semplicemente un mero “gioco” di immaginazione!
A concludere il quadro, aggiungiamo che la funzione immaginativa, come ormai è stato ampiamente dimostrato dalla programmazione neuro linguistica e dalla psicologia dinamica, è alla base di ogni azione che l’uomo intraprende e l’importanza del desiderare comincia a delinearsi meglio, vero?
L’ignoranza del significato e dell’ importanza dell’immaginazione, fa sì che si scivoli via e si dedichi scarso impegno a perfezionarla, a coltivarla e ad accrescerla.
Ci dimentichiamo che le azioni quotidiane, dalle più insignificanti alle più elevate, sono suoi prodotti e si realizzano ed hanno successo solo se sostenute proprio dall’immaginazione che le precede, le prefigura e fa loro da supporto, altrimenti non si avrebbero.
Non si agisce sul reale, sul mondo e su se stessi se lei non è presente o non è d’accordo.
Cosa fa per noi
- L’immaginazione è necessaria nella pianificazione e nel comportamento.
- L’immaginazione quale funzione evocatrice e creatrice di immagini è una potente forza propulsiva della psiche.
- L’immaginazione favorisce lo sviluppo personale con l’apporto creativo che le è proprio.
- L’immaginazione appronta modelli pilota per il proprio agire e permette di pre-viverli e pre- agirli.
- L’immaginazione vicaria l’azione ed è fattore trasformante per eccellenza.
- L’immaginazione abbina fra loro le memorie per creare il nuovo.
- L’immaginazione completa dettagli non visti o vissuti di un evento.
- L’immaginazione spiega, rende intelligibile ed amplifica come una lente di ingrandimento le situazioni non comprese o non valutate nel momento in cui si sono verificate.
- L’immaginazione si sviluppa con il gioco nelle attività ludiche dei bambini, con i giochi estetici e creativi dell’uomo: le arti sono i suoi giochi con colori suoni e forme.
- L’immaginazione produce simboli, ponti tra l’implicito e l’esplicito, tra conscio ed inconscio, tra conscio individuale ed universale!
Quindi forse esprimere un desiderio guardando una stella cadente, alla luce di tutto ciò, è solo la punta dell’iceberg della funzione immaginativa.
Ma come coltivare l’immaginazione?
- Creando Spazio:
uno spazio interiore dal quale possa emergere proprio la nostra immaginazione. Per creare spazio, come insegna lo yoga, occorre intervenire sugli ostacoli che incontriamo lungo il quotidiano vivere e gli strumenti per poterlo fare sono:
– la pratica dello yoga o di qualsiasi altra disciplina corporea che permette l’ascolto di sé durante la sua esecuzione e che utilizzi il corpo come strumento di conoscenza di sé e non posso non citare il Metodo del Focusing;
– la meditazione o la pratica del silenzio, in cui si impara ad attivare il Testimone;
– leggendo, creando mondi alternativi;
– scrivendo, come tecnica di “svuotamento” della mente frenetica; - Creando connessione tra capacità logiche ed analogiche,
agevolando la connessione tra i due emisferi cerebrali per aumentare le capacità di creazione di soluzioni alternative e alla gestione dei problemi, come? Lo si fa utilizzando la mano sinistra se si è destri, o viceversa, ogni tanto (lo facevi da piccola? Non era un gioco carino? Riprovaci ogni tanto!);
– cambiando una piccola abitudine volutamente, tipo cambiare la tazza di tè preferita che utilizzi sempre, quel giorno;
– provando a tornare a casa cambiando il percorso che fai di solito, in pratica, allenati a stare con l’ignoto e il non-conosciuto;
– per questa connessione è utilissimo anche ballare! - Allenando attivamente la creatività:
– con le attività di tipo artistico: pittura, scultura, suonando uno strumento musicale;
– con tutte le attività volte a costruire, riparare, hobby vari che utilizzano le mani;
– da non sottovalutare, anzi esercitare regolarmente, è del sano Decluttering, ossia la creazione di nuovo spazio nell’ambiente circostante con l’eliminazione di tutto ciò che è eccessivo, superfluo che abbiamo accumulato in casa, nel guardaroba, tra i libri e tra gli strumenti tecnologici (cellulari, cavi, ecc) e contenuti come mail, foto; tra i CD, i documenti. QUI trovi qualche regola per farlo. Occorre rendersi conto che allo spazio fisico che si libera, corrisponde uno spazio interiore che si libera e questo è dovuto al fatto che avere meno equivale anche ad avere una maggiore disponibilità di energie e di tempo per la gestione delle “cose”. Tali energie si possono utilizzare per la propria crescita attraverso il tempo da dedicare a sé stessi, alle relazioni e alle pratiche che migliorano lo stato di “salute”. - Puoi lavorarci considerando il 6° chakra, chiamato il 3° Occhio, quello che ci aiuta a trascendere il dualismo della mente e che puoi allenare con la pratica delle Visualizzazioni. QUI spiego come prepararti a farle.
Se vuoi saperne di più sul simbolismo dei chakra, approfitta dell’e-corse gratuito di 10 giorni che puoi ricevere iscrivendoti QUI che si chiama Conosci te stesso con i Màndala.
Se hai voglia di allenarti alla elaborazione dei desideri ti consiglio di seguire le istruzioni dell’esercizio dei 101 desideri di Igor Sibaldi e puoi comprendere di cosa si tratta cercando semplicemente questo titolo sulla piattaforma di YouTube, così ti spiegherà lui stesso di che si tratta, vedrai ti piacerà, è una persona particolare e molto piacevole da ascoltare.
Per qualsiasi approfondimento o domanda non esitare a contattarmi o commentare, grazie di cuore.
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